CONFERENZE DI DIVULGAZIONE

L’attività di divulgazione e formazione del pubblico avviene attraverso incontri con gli artisti e conferenze a cura della critica, presentazione di libri e testi sulla danza e il balletto, l’individuazione delle connessioni tra le arti e fonti ispirative trasversali, introduzioni agli spettacoli.

2022

attività dell’anno

“LA DANZA AMERICANA”
da Isadora Duncan a Merce Cunningham

Domenica 20 Marzo ore 16.30 – Sala conferenze, Teatro Apollo – Lecce 

Una  conferenza divulgativa dedicata alla modern dance americana, in occasione dello spettacolo del Balletto del Sud  “Le Quattro Stagioni” in scena  al Teatro Apollo di Lecce il 19 e 20 Marzo 2022

L’incontro  alle ore 16,30 nella sala conferenze del Teatro Apollo, dal titolo:
La Danza Americana” – da Isadora Duncan a Merce Cunningham

Una conferenza specifica con video-citazioni a cura di Donatella Bertozzi giornalista e critico di Danza .

Attraverso video e immagini si indagherà nella storia della modern dance.

Donatella Bertozzi
Critico e storico della danza ha alle spalle una formazione professionale come danzatrice. Ha debuttato come critico di danza sulle pagine del quotidiano “Il Lavoro” di Genova nel 1980. Responsabile per la danza dal 1986 del “Messaggero” per il quale ha creato per oltre un decennio una rubrica quotidiana alla danza in tutte le sue forme. E’ autrice di saggi e voci di enciclopedia. Ha fatto parte delle prima commissione danza istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Collabora assiduamente con la radio e la TV. Dal 1988 è collaboratrice della rivista specializzata internazionale “BallettoOggi”/”Ballet2000” diretta da Alfio Agostini.

foto di Gabriele Emiliano

Si è svolto domenica 20 Marzo 2022, presso la Sala Conferenza del Teatro Apollo di Lecce, il Meeting sulla Danza Libera e Modern Dance, curato da Donatella Bertozzi, critico e storico della danza, dal titolo “La Danza Americana” da Isadora Duncan a Merce Cunningham. L’incontro, che ha preceduto lo spettacolo “Le Quattro Stagioni”, è stato organizzato dal Balletto del Sud, che intende favorire la divulgazione e la formazione del pubblico, sì da migliorare la conoscenza di un’arte, che si esprime attraverso l’espressione ed il gesto di corpi e che, nel caso de “Le Quattro Stagioni”, si è affidata anche alla “parola”, grazie all’attore Andrea Sirianni, che ha interpretato “l’ignoto cittadino” del poeta W.H. Auden, alle “note” di Vivaldi, eseguite dall’Orchestra Sinfonica OLES, e alle suggestive “ritmiche” di John Cage, alle “scene” di Isabella Ducrot, ed alla “regia” e “coreografia” di Fredy Franzutti.
Donatella Bertozzi, autorevole storico, giornalista e critico della danza, che ha scritto per il New York Times e per dodici anni, tutti i giorni, ha curato la rubrica New Danza sul Messaggero, ha introdotto i presenti, cultori e appassionati della materia, nel mondo della Danza Libera e Modern Dance, attraverso video, foto, e narrazioni di donne e uomini che hanno fatto la storia della Danza Americana. Un viaggio che inizia con le vicende personali ed artistiche di donne, vere pioniere della danza moderna, che hanno saputo trasformare le loro intuizioni in gesti, poi, in movimenti più complessi, fino a farle diventare vere e proprie coreografie. Donne che facendo tesoro delle compagnie e dei maestri frequentati e sapendo anche fare squadra, sono entrate a pieno titolo nella storia della danza Moderna. Si parte da Isadora Duncan, danzatrice statunitense. Figlia di un’insegnante di pianoforte ebbe una vita libera e ricca di successo, attraversata anche da momenti tragici, come la morte dei suoi due figli, annegati a causa di un incidente automobilistico, nelle acque della Senna. Il suo modo di danzare, innovativo, è frutto anche di quella volontà di modificare e allontanarsi da quella che era la danza accademica, infatti, nei suoi spettacoli ballava a piedi nudi e indossava delle semplici tuniche alla greca, che le consentivano maggiore libertà di movimento e di espressione corporea. Il suo modo di ballare divenne una vera e propria tecnica, da tramandare alle scuole di danza da lei fondate, come quella aperta a Mosca. Si batté contro il Corsetto, e da convinta femminista, per la libertà del corpo. Anche per questo, la sua danza fu definita “libera”. Altra importante esponente della Danza libera è Marie Louise Fuller, che pur non avendo mai studiato danza, si era formata come attrice teatrale e danzatrice in spettacoli legati per lo più all’improvvisazione, divenne protagonista alle Folies-Bergère, manager e autrice teatrale ed influenzò l’art nouveau. Il suo particolare modo di danzare, legato perlopiù al dinamismo, ha apportato alla danza nuove idee, basate sul flusso corporeo creato dai movimenti che determinava scuotendo i suoi lunghi abiti di seta, che riflettevano la luce colorata. La sua danza antinarrativa, detta “serpentina”, ebbe molto successo, e pur basandosi su movimenti ripetitivi, ipnotizzava.
Aprì una scuola di danza a Parigi, dove la danza “fioriva” più che a Pietroburgo. La sua grandezza sta nell’aver saputo creare quella corrispondenza biunivoca tra il sentire interiore e l’espressione esteriore, traducendo in gesti ciò che intimamente immaginava. A far parte di questo gruppo di donne danzatrici anche Ruth Saint Denis, ballerina e coreografa, iniziò da bambina a seguire le lezioni di ginnastica delsartiste e di danza con l’italiana Maria Bonfanti. Ben presto entrò a far parte della compagnia teatrale di David Belasco, regista e produttore di Broadway.

Durante una tournée rimase affascinata da un’immagine pubblicitaria che raffigurava la Dea egiziana Iside, fu per lei una folgorazione e da quel momento iniziò a creare la “sua danza” ispirata all’Oriente. Sposò il danzatore Ted Shawn ed insieme fondarono a Los Angeles la compagnia Denishawn Dancers e in seguito la Denishawn School, nella quale proponeva diverse tecniche, dalla danza indiana allo yoga, al metodo Dalcroze. Negli anni’20 creò il metodo Music Visualisation che evidenziava lo stretto rapporto tra musica e danza. Di Modern Dance si inizia a parlare con Martha Graham, che fu allieva della Denishawn School. Nel 1926 fondò la Dance Group, formata da sole donne. Ricordiamo che i ragazzi non c’erano ma solo per questioni economiche, infatti, quest’ultimi a differenza delle ragazze volevano essere retribuiti. “Heretic” sua composizione del 1929, esprime la sua grande capacità artistica, basata sulla semplicità ed efficacia esecutiva. Nel 1938 creò la compagnia Martha Graham Dance Company con la presenza di ballerini uomini, tra i quali Eric Hawkins, che diverrà suo marito. La sua tecnica si basa sui due elementi della respirazione, ovvero inspirazione ed espirazione, e nel conseguente alternarsi della “Contraction” e “Release”, contrazione e rilascio dei muscoli interessati. Contraction e release sono assimilabili all’arco ed alla freccia. Anche Doris Humphrey fu allieva della Denishawn School. Tra le fondatrici della danza moderna è forse l’unica ad aver studiato in maniera accademica danza classica. Nel 1913 a soli 18 anni aprì una sua scuola a Chicago. Dopo l’esperienza alla Denishawn abbandonò lo stile etnico per dedicarsi a coreografie legate al movimento in relazione alla gravità ed alle forze opposte di “caduta e di recupero”, “ equilibrio e squilibrio”, “oscillazione da una parte all’altra” concentrandole in quella che viene definita tecnica Humphrey-Limon (che vede il suo nome associato a quello del suo allievo).Tra i ballerini maschi più rappresentativi della Modern dance americana, spicca Merce Cunningham, danzatore e coreografo statunitense, che inizia molto presto a studiare danza, prima popolare, poi tap-dance. Frequenta la Cornish school che gli consente di acquisire una formazione artistica completa facendo sue anche le tecniche della Graham. Nel 1938 con il compositore John Cage impara a creare musica e tradurla in danza. Nel 1939 entra a far parte della Martha Graham Dance Company. Nel 1953 fonda la sua compagnia di danza, la Merce Cunningham Dance Company, nella quale esprime il suo ritorno al classicismo, tanto da essere considerato il successore di Djaghilev.
Dalla “Danza libera” rappresentata dalla Duncan, Fuller e Denis, alla “Danza Moderna” con la Graham, Humphrey e Cunningham. La Danza moderna americana, come abbiamo compreso attraverso le storie delle/i suoi interpreti, nasce in contrapposizione allo spirito accademico tradizionale del ballo classico. Esprimere “libertà” attraverso il corpo, non più costretto all’interno di un abito o di scarpette con la punta, e mediante il gesto, che rappresenta tutta la personalità di chi esegue la danza. Dunque, non più “Improvvisazione” come nella Danza Libera, ma “Tecnica”, per raccontare con rigore, la sua prassi esecutiva.

relazione a cura di
Annarita Risola
Laureata DAMS

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