Wassily B3

BALLETTO IN UN ATTO

dedicato al movimento Bauhaus

coreografie di Fredy Franzutti
musiche di Aleksandr Skrjabin
creato nei 150 anni dalla nascita

durata: 34  minuti

produzione del 2022

WASSILY B3

Giuseppe Distefano, critico di danza, Exibart, Maggio 2022

La Bauhaus reinventata di Fredy Franzutti

Una caleidoscopica successione di invenzioni coreografiche e sceniche, tra memoria e ricostruzione, per raccontare l’esperienza della Bauhaus: Wassily b3 di Fredy Franzutti.
Uno spettacolo in pieno stile Bauhaus. A ricrearlo, con un continuo senso della sorpresa nei dieci quadri danzati che lo compongono, è la nuova creazione di Fredy Franzutti: Wassily b3, per il suo Balletto del Sud, su musica di Aleksander Skrjabin nei 150 anni dalla nascita (debutto al Teatro Apollo di Lecce). E anche stavolta la zampata ingegnosa del coreografo leccese lascia un’impronta graffiante e originale. Egli compone un omaggio all’innovativa esperienza creativa della Bauhaus, scuola di design e pensiero nata nella Germania pre-nazista sull’onda delle urgenze sociali e antropologiche seguite alle rivoluzioni industriali.
Focus scenico della coreografia di Franzutti è la celebre sedia creata da Marcel Breuer, rivoluzionaria nel design, che porta il nome del pittore Wassily Kandinskij, acquisitore del primo esemplare. Al centro del palcoscenico l’oggetto assume la magnetica e propulsiva forza di un monolite – chiaro rimando al film 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick -, fulcro gravitazionale di un’idea che racconta l’evoluzione dell’uomo e oltre.
La relazione tra colore e suono che ha caratterizzato, nei loro ambiti, la ricerca di Kandinskij e di Skrjabin, e l’uso di manufatti come propaggini del corpo nel Razionalismo bauhausiano, li ritroviamo nelle brillanti sequenze in forma di Parade, una caleidoscopica successione di invenzioni coreografiche e sceniche, di strabilianti costumi e oggetti, e di un immaginario fumettistico, che riprendono la visionaria estetica dell’epoca evocata con gli occhi di oggi. Ogni quadro un titolo: Big bang, Plancton, Amphibia, Primates, Farfalle, Cibernetica, Urania e Atlante, Conflictus, Eirene, Armonia.
Dal ballo di una luccicante coppia in un’ipotetica festa di capodanno, inizio del Big Bang, al plancton, simbolo della vita, immaginato con uno stuolo di donne coperte da un cono geometrico che lascia scoperte le gambe con tacchi a spillo. L’anfibio, con lunghe pinne sulle mani e sui piedi che sbuca da sotto la sedia simulando il primo vertebrato a colonizzare la terra, è un sorprendente disarticolarsi di movimenti a terra e in piedi fino a rientrare strisciando. Alle tre scimmie e alla lotta che ne segue a contatto con il potere della sedia contesa con la violenza, subentra uno sciame di farfalle, donne dai coloratissimi abiti fashion, esempio dell’evolversi stilistico della femminilità  che si rifà  alle posture delle riviste di moda.

Di cuoio e acciaio è il duetto di uomini. Vestiti di pelle nera danzano con due stampelle simulando delle armi, il dramma della guerra, l’amputazione, e la sostituzione di un arto artificiale, ma anche il mondo cyborg componendo l’uno sopra l’altro pose da superuomo. L’attrazione per lo spazio nell’epoca dei desiderati viaggi interstellari, si evince dal duetto amoroso danzato con una sfera azzurra, tra Urania, musa dell’astronomia, e Atlante, colui che regge l’universo. Le tensioni sociali che nascono dall’evoluzione della società  vedono due Stati uno contro l’altro raffigurati da statuarie eroine armate di cerchi e mosse da due gruppi contrapposti, le cui posture hanno la rigidità  del razionalismo fascista o del gigantismo sovietico.
Dall’assolo atletico di Eirene, musa che porta il seme di pace, si arriva alla danza finale del quadro Armonia, con tutto il gruppo attorno alla sedia che esplode e implode in gesti in più direzioni. Il color carne delle tutine che avvolgono tutto il corpo fa di queste figure degli esseri umani indefiniti o degli alieni. Di sicuro riflettono l’aspirazione alla ricostruzione di un nuovo mondo e di uomini nuovi.
Incanta e sorprende Wassily b3, esemplare ricostruzione di arte dinamico-plastica-musicale immaginata da Franzutti tra memoria e riproduzione. E si sgranano gli occhi davanti agli eccellenti interpreti così versatili nelle intricate articolazioni che la performance richiede, rivestiti di un guardaroba tanto fantasioso da costituire una galleria d’arte moderna vivente. Con Wassily b3 Franzutti costruisce un nuovo dialogo con i linguaggi della scena, luogo ideale di sperimentazione della danza, arte del corpo, dello spazio e del movimento.

Wassily b3 – promo 4,15

spettacolo in un atto
produzione n°44 FF 2022
durata: 35 minuti

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Il coreografo Fredy Franzutti

COREOGRAFO

Coreografo italiano di agile eclettismo, fra i più conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero, ospite anche di diverse realtà di prestigio internazionale fonda nel 1995 la sua compagnia il “Balletto del Sud”.

COMPAGNIA

Il “Balletto del Sud” nasce nel 1995 fondato e diretto da Fredy Franzutti.

Riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dal 1999 è oggi una delle più rilevanti compagnie di danza in Italia, con un vasto e vario repertorio che replica nelle numerose tournée nazionali e internazionali.

ORGANICO

Una compagnia composta da 20 elementi di diverse nazionalità, con solisti di elevato livello tecnico in grado di alternarsi nei ruoli principali.